House of the dragon 2×3 – Il mulino in fiamme: migliori frasi e citazioni

Il mulino in fiamme è il terzo episodio della seconda stagione di House of the dragon.
Passerà alla storia come la puntata de “lo dimo”: in una serie che non vede grandi scene di guerra da 13 episodi, vediamo la battaglia del mulino bruciato solo nell’immagine dei soldati massacrati sul campo.
Altre note: Ser Criston s’è tagliato i capelli con una scodella, tanto è scemo, nun se capisce come ha fatto l’acchiappo di Alicent.
C’è un pompino censurato: che il fantasma di Rose possa perseguitarvi.
Puntata dei parallelismi: i concili di guerra sono pieni di contrasti e incapaci di prendere qualsiasi decisione, entrambi i re eleggono un maestro dei sospiri, entrambi i sovrani fanno un giro nei bassifondi.
Dopo Daemon anche Rhaenyra entra ed esce come vuole da Approdo de Re: la capitale ha più buchi di un emmenthal.
Tra l’altro Rhaenyra corre un enorme rischio a rientrare nella città per un incontro che non può portare a niente: Alicent non conta un cazzo e alla fine ha ragione lei: ormai è tardi.
Ecco le migliori frasi e citazioni di House of the dragon 2×3 – Il mulino in fiamme
Le migliori frasi e citazioni di House of the dragon 2×3 – Il mulino in fiamme
Una spada ha valore quando non è nel suo fodero.
Come se la cavano gli indecisi di Roccia del Drago?
Lo Sconosciuto viene per tutti. Regine e plebei.
Le storie sopravvivono da sole, come le erbacce, se non si interviene. Larys
Si parte col buio, di notte, fra gli alberi. Niente taverne del cazzo. Ser Criston
Si avvicina una guerra orribile. La vittoria avrà tanti morti quanto la sconfitta
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