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Guardiani della Galassia Vol. 3 – recensione, migliori frasi e citazioni

Intorno al minuto 20, Simone parla dei Guardiani della Galassia Vol. 3. Buon ascolto.

locandinapg poster okGuardiani della Galassia Vol. 3 è il capitolo conclusivo della saga sulle avventure di Star Lord, Rocket, Drax, Mantis e Nebula. Ancora una volta James Gunn è dietro la macchina da presa.


Una lunga ellissi abbraccia il terzo capitolo dei Guardiani della Galassia. Il film apre su Rocket quasi in lacrime mentre ascolta Creep. Tutti abbiamo passato questi momenti in cui ci si sentiamo spazzatura. Con una lunga sequenza attraversiamo Knowhere, la casa dei Guardiani della Galassia, in festa, tutti ballano ma non Rocket. E quasi alla conclusione delle 2 ore e mezza di avventure, il cerchio si chiude con un’altra canzone incentrata sullo stato d’animo di Rocket: Dog days are over di Florence + The Machine. Non  siamo più randagi, le battaglie sono finite, forse è il momento di trovare un po’ di pace.

This is the end, my friend. È la fine. I Guardiani della Galassia chiudono anche loro il cerchio con un terzo capitolo che ne rappresenta la naturale conclusione. Attraversando il tempo e lo spazio, nuovi nemici, vecchi amici perduti, nuovi da conoscere, Peter Quill, Mentis, Drax, Nebula, Rocket prendono nuove strade, verso l’infitto e oltre. Dal cartello finale apprendiamo anche solo Star Lord ritornerà nelle prossime avventure del Marvel Cinematic Universe.

GUARDIANS OF THE GALAXY VOL. 3
Il Procione con gli Stivali

Dietro alle scene di battaglia e scazzottate abbastanza convenzionali, c’è un ritrovato gusto verso il cinema di avventura e la lotta combattere per ciò che è moralmente giusto, spingendosi anche al confine con la morte. Guardiani della Galassia Vol. 3 si appoggia sulla forza di una scrittura dotata di un gran ritmo e sulla potenza dell’allegoria del rapporto che ognuno di noi, ma anche culturalmente come popolo abbiamo con il concetto di creatore, della natura del nostro posto nel mondo, il confronto con la crudeltà subite nel nostro percorso iumano  e, in questo caso, nell’universo, e fine ultimo delle cose. Un battito e un afflato mancato in tutti i film dell’ultima infornata Marvel, persi tra i multiversi nello spiegare i multiversi, a giustificare frotte di personaggi e villain tutti uguali e appiccicando qua è là motivazioni ed emozioni ormai logore.

Guardiani della Galassia Vol. 3 non è così. Si inizia come abbiamo scritto, ma subito irrompe sulla scena Adam Warlock ancora incazzato per quanto fatto dai Guardiani ai Sovereign e all’alta sacerdotessa Ayesha. Rocket ci rimette quasi le penne, entra in coma per le ferite e i Guardiani devono mettersi in viaggio per disattivare il dispositivo kill switch che porrà fine alla sua vita. I nostri devono indagare sul passato dell’amico per capire chi ha inserito il dispositivo e trovare la password per disattivarlo.Partono verso la Orgocorp, alla ricerca del codice. Qui se la vedono con l’Alto Evoluzionario, un genetista alieno, impegnato nella ricerca della razza perfetta. Per ottenere il suo scopo non esita a intraprendere mostruosi esperimenti sugli esseri viventi, rapiti in ogni angolo dell’universo. Anche Rocket finì nel suo laboratorio degli orrori e, in lunghi flashback, scopriamo il passato del procione, gli esperimenti subiti, gli amici conosciuti mentre era prigionieri e la crudele morte di tutti loro quando decise di fuggire. Per parte sua l’Alto Evoluzionario è alla caccia di Rocket, perché lo considera l’anello mancante per riuscire nel suo scopo a causa della sua grande intelligenza.

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Nel blitz alla Orgocorp, i Guardiani sono aiutati dai Ravegers guidati da Stakar Ogord/Sylvester Stallone e da Zoe Saldana/Gamora. Così la ferita di Quill-Cuore-Infranto-Star-Lord-Chris-Pratt fatica a richiudersi, l’uomo non si rassegna alla fine della loro storia e Gamora prende d’acido. Per riuscire nel loro intento, i Guardiani devono recarsi sulla Contro-Terra, un pianeta dove l’Alto Evoluzionario “coltiva” i suoi esperimenti. Se la violenza e gli esperimenti sugli animali sono un tema abbastanza scoperto e non certo metaforico, la vicenda di un creatore spietato, burattinaio di un teatrino animato dalle sue bestiole senzienti create in laboratorio, insensibile ed indifferente alle loro sofferenze è un’allegoria potentissima della condizione umana, mentre gli eroi dei Guardiani della Galassia lottando per la loro identità, per trovare se stessi e il senso della loro esistenza, confrontarsi con il fardello familiare delle aspettative e del giudizio. Così nelle miti creature della Contro-Terra è facile trovare i riflessi dei nostri dubbi su chi siamo, chi ci ha creato, dove andiamo, ma chi siamo, un fiorino.

I Guardiani della Galassia Vol. 3 ha un cuore straordinariamente forte e con cui è facile entrare in sintonia, riconoscersi, emozionarsi e lo rende uno dei film Marvel meglio riusciti, almeno tra quelli usciti negli ultimi anni – bella forza direte voi – e un finale perfetto per un’epopea che ha pochi eguali in tutto il MCU. Nemmeno la trilogia di Iron Man ha raggiunto vertici di qualità così alti e abbastanza uniformemente distribuiti in tutti e tre i film – sebbene il 2 sia il capitolo più debole – troppo incentrata sulle vicende generali degli Avengers piuttosto che sul suo protagonista.

I Guardiani confermano la loro forza di famiglia disfunzionale, di preziosa guida galattica alla ricerca di se stessi – non è un caso che il film si chiuda con alcuni sui membri pronti a un viaggio personale – forti però dei loro affetti. Non solo: scenografie, mondi, creature, tutto è di un livello altissimo, con un’attenta cura al dettaglio anche nella scelta dei ruoli minori – in questo ad esempio Nathan Fillion è perfetto.

E nel ritrovarci non più spazzatura ma pronti a godere la pace dopo mille battaglie, c’è la riscoperta dell’emozione calda in un universo cinematografico perso da troppo tempo dentro alambicchi spaziali, temporali, multidimensionali e quantistici. Il cuore, il cuore conta davvero. Addio Guardiani, vi si è voluto bene, forte.

Ps: Mai banale, piena di emozioni e perfettamente adagiata sulla storia e le emozioni e i momenti dei personaggi, best colonna sonora Guardiani, ever!

bianca nanni moretti pagelle stellette cinema coccinema****½ Fa un po’ di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po’ come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime. 

Migliori frasi e citazioni dei Guardiani della Galassia Vol. 3

Va tutto bene. Vedrai che passerà. Lylla

Ne uccidiamo uno triste e solo. Drax 

Mi chiamo Patrick Swayze. Star Lord

Falla finita, mi guardi come un cucciolo abbandonato che cerca il conforto di un’altra gamba. Gamora

Sono solo un essere umano che si innamora della donna della sua vita. Lei muore ma poi resuscita e lei è una stronza. Star Lord

È Così bello avere degli amici. Floor

Gamora: L’Alto Evoluzionario è un nemico che non potete pensare di affrontare.
Drax: Allora non ci penseremo.

È proprio uno scemo. Ne ho uno così, so cosa vuol dire. Master Karja

Quill hai passato la vita in una palude. E in questa palude sei saltato da una donna all’altra come di ninfea in ninfea. Forse è il caso che inizi a nuotare nella palude. Drax

Groot a tutto Kaiju

Non è una trappola. È un confronto. Star Lord

C’è chi ci dona la vita e poi c’è chi ci guida nella vita. Lylla

Lo sai che trovo sempre un piano di fuga sorprendentemente geniale.  Star Lord

Skeletor dei poveri.

Ho urlato per una cosa dietro di te… tu sei davvero fico. Mantis

Ha detto “tutti meritano una seconda chance”. 

A te non interessa la perfezione, semplicemente odi le cose come stanno. Rocket

Non sei nato per essere un distruttore. Sei nato per essere un padre. Nebula

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