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Indiana Jones e il quadrante del destino: recensione, migliori frasi e citazioni

Ascolta il podcast dedicato all’ultimo film di Indiana Jones

indiana-jones-e-il-quadrante-del-destinoIndiana Jones e il quadrante del destino è il quinto film della saga del mitico archeologo interpretato da Harrison Ford, il primo senza Steven Spielberg alla regia. Con Ford ci sono Phoebe Waller-Bridge, Mads Mikkelsen, Antonio Banderas e Boyd Holbrook.


La nostra era è ossessionata dal tempo e la fabbrica dei sogni del cinema lo testimonia con una gran quantità di film, sci-fi, drammi, cinecomics e commedie che affrontano i viaggi nel tempo e le loro conseguenze. Siamo incapaci di accettare il dolore e abusiamo di farmaci e di psichiatri e non possiamo far altro che guardare indietro e pensare “cosa cambiare per essere felice/per non far morire Kennerdy/per farla innamorare di me/per vincere la seconda guerra mondiale”. Viaggiamo nel tempo e nella mente anche per fuggire il dolore o perché consumiamo tutto e tutti a velocità folle e in tutto ciò la nostra era non ha più sorprese e mistero e imprevisto da offrirci. Eppure lo cercavamo: l’arca perduta, il santo graal, il sangue di Calì, fermi nel passato e ora Indiana Jones e il quadrante del destino prova ancora una volta la sua magia, un viaggio nel tempo, doppio insieme al nostro amico, il nostro eroe. Prima lo fa rivivere in CGI, ringiovanendo Ford e riportandolo nel cuore della Seconda guerra mondiale contro i nemici che ha giurato di combattere per sempre: i nazisti. Mangold lo ringiovanisce e lo butta su un treno in corsa a tenere discorsi su Archimede sul tetto di vagoni lanciati a tutta velocità.

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E ora viaggio nel tempo, 25 anni, più o meno, siamo nel 1969, l’Umanità ha appena conquistato la Luna ma Indiana ha perso tutto: sta andando in pensione, sta divorziando e suo figlio, Shia Labeouf ricordate?, è morto in guerra. Davanti a Indy compare il fantasma dei natali passati, la sua figlioccia, Phoebe Waller-Bridge, laureanda in archeologia, cerca qualcosa, quel qualcosa che Indy e suo padre stavano trafugando dalla Germania nazista anni prima proprio su quel treno e loro hanno nascosto nell’archivio di un’università, lì davanti a tutti. All’improvviso dalla New York gaudente di fronte a chi conquistò lo spazio, ci ritroviamo, senza nemmeno un disegno su una mappa, in viaggio verso il Marocco e subito in mezzo a un’asta di reperti archeologici. C’è chi ruba qualcosa e inizia un lungo inseguimento tra una Mercedes e due tuk-tuk (una motoretta a tre ruote) lungo le strade di Tangeri. Altro viaggio nel tempo e compare qualcuno dal passato che pensavamo aver perduto e siamo in mare aperto, ci sono le anguille, i serpenti del mare, i cari vecchi serpenti. Cambio di scenario, siamo in Sicilia e ci ritroviamo con la processione delle vecchie appresso alla statua della madonna e a un tempio greco in bella vista che nessuno ha mai pensato di esplorare e ancora una volta Indy deve togliere qualcosa di preziosissimo dalle mani di uno scheletro. All’improvviso la Sicilia si riempie di nazisti e succede qualcosa che ora spoilero, così avete la possibilità di non leggere. Si torna davvero indietro nel tempo attraverso un bucio di culo nel cielo dentro una tempesta, un varco fino al 212 avanti Cristo mentre i romani assediano Siracusa, difesa dal caro Archimede. E i romani erano davvero forti perché riescono a fare il culo pure ai nazisti con fucili, mitragliatori e aerei ma non è questo quello che ci interessa.

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Indiana Jones e il Quadrante del destino è un viaggio nel tempo, avanti e indietro, insieme ai momenti di Indy che abbiamo amato: i reperti, forse magici, forse no, i serpenti, “dimmi dove non ti fa male”, gli inseguimenti in sidecar, il treno, gli enigmi, i codici da decifrare, l’esplorazione e la scoperta. Mangold e gli sceneggiatori mettono proprio tutto, seguono la mappa del cuore dei fan. Lo fanno forzando ogni passaggio di sceneggiatura, con motorini a tre ruote che gareggiano con Mercedes cilindrata 2000, con chiacchierate su treni in corsa, gente che sopravvive a pali della luce presi in faccia, cavalli che vanno più veloci delle motociclette e dei treni della metropolitana e gente che grida “gira a sinistra” e invece si svolta a destra e nessuno dice niente.

Non stupisce che alla fine di tutte queste assurdità Henry Jones Junior pensi di trattenersi con Archimede nella Sicilia del III secolo a.C., violando la continuità temporale, anche lui deve essersi rotto il cazzo di vedere le cose belle della sua vita trasformate in marchi da spremere, senza più la sorpresa, il mistero, dopo aver visto tutto o quasi come l’Arca che squaglia i nazisti, il sangue di Calì nel tempio maledetto o bere dal Santo Graal. Questo Indiana Jones e il Quadrante del Destino, senza Spielberg, ha una dinamica molto vicina a quella del terzo film, con Waller Bridge che fa Indy, Indy che fa Sean Connery e anche questo in fondo è un viaggio nel tempo, in un’era oscura, ricoperta di polvere dove vediamo le nostre impronte sul pavimento, e noi mettiamo i piedi sui passi del passato, sperando inutilmente di trovare se non qualcosa di nuovo, almeno un’eco delle nostre emozioni più profonde.

in bruges**½ Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham

Le migliori frasi e citazioni di Indiana Jones e il Quadrante del destino

Non ha alcun potere. Il mio amico e io cercavamo di preservare la storia. Indiana

Non Syracuse nello Stato di New York ma Siracusa in Sicilia. Indiana

Andare sulla Luna è come andare a Reno in mezzo al nulla e senza il Black Jack. Indiana

Non avete vinto la guerra. L’ha persa Hitler. Voller

Non è un avventura Sallah, quelli sono giorni andati. Indiana

Dimostrarlo lo rende scienza. Indiana

Ci vediamo nel passato professor Jones. Voller

Indiana: Come sei diventata così?
Helena: Intendi audace, intraprendente, bella e autosufficiente?

Talvolta nella mia vita ho visto delle cose che non riesco a spiegare e che a volte non conta in cosa credi ma con quanta forza credi. Indiana

La storia è una lunga lista di sconfitte professor Jones: bisogna solo capire di chi. Voller

Voller: Allacci la cintura professor Jones, potrebbero esserci delle turbolenze.
Jones: Tu sei tedesco Voller, non riesci a essere spiritoso.

Il passato ci appartiene professor Jones.. Voller

Ascolta il podcast sull’ultimo film della saga di Indiana Jones

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