Visioni successive – Romanzo di un maldipancia
Cosa è successo a Piazza Fontana? Quarant’anni e passa dopo prova a fare una sintesi Marco Tullio Giordana. Ma di teorie complottiste è piena l’Italia: ognuno ne ha una, come il buco del culo e così il regista de La meglio gioventù si infila in un ginepraio e le prende da destra e da sinistra ma non dal centro perché quelli non sanno mica che posizione assumere – a meno che non sia a pecorina tra Monti e Berlusconi.
Il risultato del film – con Favino dal pizzetto espressivo nei panni di Pinelli, Mastandrea in quelli di Calabresi e un Lo Cascio con i capelli usciti fuori dalla Industrial Light and Magic – è un solido pezzo di cinema d’accusa che vende una verità forse condivisibile, ma senza aprire la finestra del dubbio. Sembra troppo sicuro di sè, Giordana ma lui è un artista e non vende processi, dovrebbe reinterpretare la realtà e raccontare un clima. Forse omette, preso dallo spiegare tutti i rivoli fascisti e nazistoidi che fanno di piazza Fontana una strage nera, nerissima; l’omicidio Calabresi frutto forse dell’odio ma anche di qualche callo che non doveva essere pestato, Pinelli suicidato.
Nella prova corale di attori che mettono in scena l’Italia degli anni Sessanta e Settanta stona forse qualcuno come la pensosa Laura Chiatti, moglie sempre incinta di Calabresi che, quando la tensione sale, li si accarezza pensosa la pancia come se avesse mangiato pesante.
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E menomale che anche tu ne parli bene. Avevo letto troppe recensioni negative che un po’ mi avevano scoraggiata. Però il trailer m’aveva fomentata e allora non sapevo più che pensare. Come dicevo ad un altro blogger, grazie alle vostre recensioni positive, perlomeno ho bilanciato le aspettative.
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