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Somewhere – Assicuro che gli altri film della Coppola mi sono piaciuti

somewhereSapete quel detto secondo cui è meglio tacere e lasciare il dubbio di essere dei sciocchi piuttosto che aprire bocca e togliere ogni dubbio? Beh, la visione di Somewhere mi ha fatto credere che Lost in translation e Marie Antoniette fossero dei colpi di fortuna e che Sofia Coppola sappia fare sempre lo stesso film in cui a due personaggi più o meno interessanti capitano delle cose casuali e rabberciate in un finale che faccia finta di dire qualcosa su di noi, su di lei, sull’universo così come i Maya l’hanno pensato e voluto.

La fortuna di Lost in translation, ad esempio, sono stati i due protagonisti: un Bill Murray in stato di grazia che ha riempito del suo humour lo script della Coppola, e la freschezza di Scarlett Johansson.

Questo Somewhere è un susseguirsi di episodi randomici che capitano a un personaggio di cui non me/ve ne frega niente, a cui non gli si rizza, un attore che fa una vita che in effetti a me, che lo guardavo, è venuta voglia di alcolizzarmi, ma non so se era per il film o per lui.

Alla fine della proiezione appare sullo schermo nero “Scritto e diretto da Sofia Coppola” e lì mi arrabbio: scritto? Cazzo ci saranno due paginette di dialoghi senza senso, ma non come nei film di Antonioni, veramente senza senso, tipo la telefonata a notte fonda che il protagonista fa all’amica Layla che non si è nemmeno manco capito chi cazzo è, frasi insensate e piene di clichè.

Eppoi la Coppola non sa neanche dirigere gli attori di contorno perchè era un florilegio di sorrisini idioti che fanno le comparse quando partecipano a un film e non sanno manco loro come cazzo hanno fatto. Se avete preso l’inderogabile decisione di andarlo a vedere fateci caso, guardate gli attori intorno ai protagonisti… E l’Italia… vogliamo parlare della sequenza ai Telegatti? Non so manco io se ero più imbarazzato per me che dovevo vedere la Ventura e la Marini e immaginarmele sul sofà di Lele Mora in Sardegna o al Costanzo Show che si vantano di aver partecipato a un film di Sofia Coppola, per loro che francamente fanno una figura da dementi (mai come la Surina, poraccia) o per la Coppola che è andata a recuperare un episodio evidentemente traumatico della sua fanciullezza quando veramente partecipò ai Telegatti con il padre.

C’è qualcosa di positivo? Forse Elle Fanning, bella e sincera, anche se spesso ho l’impressione che lei e Dorff si siano dovuti piazzare davanti alla cinepresa e fare gli scemi tanto per far passare il tempo del film per arrivare alla canonica ora e mezza.

Che dire infine della regia? Che la Coppola fa un po’ come Allen, piazza in un punto il suo occhio e lascia che gli attori si muovano. Ma almeno il regista newyorchese lo fa perchè non ha tempo da perdere, ha l’happy hour da Elaines o la partita dei Knicks invece la Coppola lo fa con un evidente scopo letterario, come se guardare Dorff alla deriva su un materassino gonfiabile mentre lentamente esce dall’inquadratura esprimesse un certo… ma che ne so? Nichilismo…? È giusto professoressa? o che ne so… sono convinto che la maggior parte degli intellettuali c’hanno visto chissà che cosa… e pure la Coppola, magari era convinta di esprimere qualcosa come… Epicureismo? Naturalismo? Materialismo? Orientalismo? Irredentismo? Sbattimentodipallismo?… Sì delle mie!!! Credo che la parola fosse “transpondente”… anche se alla fine rischiamo di vedere Dio uscire dal bagno degli uomini. Chissà se il sesso con la Coppola è un’esperienza kafkiana.

matrix*1/2

Male, signor Anderson. Sono deluso, molto.

7 pensieri riguardo “Somewhere – Assicuro che gli altri film della Coppola mi sono piaciuti Lascia un commento

  1. La tua è l'ennesima stroncatura che va a sommarsi alla miriade che ho letto e sentito (anche da amici) in questi giorni.Premetto che MARIE ANTOINETTE è un film formidabile per me.Cmq vabbè, penso che lo vedrò lo stesso 🙂

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  2. non ho visto il film, probabilmente non lo farò al cinema, però volevo giusto dire che la recensione è bella e rispecchia i miei pregiudizi. la frase finale è notevole.saluto.

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  3. Ecco magari non sarei così cattivo come lo sei stato tu qui, ma capisco perfettamente il discorso e lo condivido molto su molti aspetti. Certo un Leone esagerato. L'idea di un film slegato che rappresenti la vita vuota di un attore, mi sembra abbia dato risultati sgangherati più che poetici.

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  4. Sono fin troppo d'accordo con te e le tue frecciate agli stereotipi e alla presunzione di un film come questo.Leone d'oro immeritato come pochi film negli ultimi anni. Un regalo della giuria alla figlia di un regista grande come F.F. Coppola, produttore esecutivo per la figlia.Riprendendo le parole di una grande che se ne è andata proprio ieri:"che barba, che noia."un saluto.

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