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Visioni (di molto) successive – Bord Scannán na hÉireann

oncePiù o meno undici minuti dopo l’inizio di Once ero già completamente innamorato. È rincuorante poter assistere ancora a un film fresco, vero e vivo che pulsa emozioni in ogni inquadratura. Ti fa credere che ci siano ancora le emozioni e che il cinema possa nutrirsene. E malgrado la mia ammirazione per la tecnica, la tecnologia, gli effetti ei mondi virtuali che si possono creare, continuo a pensare che il più grande viaggio che si possa fare è dentro se stessi, dentro un’emozione.

La storia è semplice, come più semplice non si potrebbe: un musicista di strada incontra una ragazza che vende i fiori. All’inizio non sembrano andare d’accordo, ma poi la musica fa il miracolo. Lui è bravo, è irlandese, canta ogni canzone come se la strappasse fuori dal petto; lei conosce la musica, il padre è morto in Cecoslovacchia di artrite, suonava il violino. Vivono umilmente, il loro non è certo un amore alla Notting Hill. Ma lei è sposata e ha una bambina e, come disse Rod Tidwell/Cuba Gooding Jnr. a Ton Cruise/Jerry Maguire “non si ruba la patatina a una mamma”. Tra loro non potrà esserci nulla, se non la musica. Così lui decide di registrare le sue canzoni, e lei lo aiuta. Le canzoni… ragazzi sono brani stupendi… così tanto che se ne sono accorti anche all’Academy e “Falling slowly” ha vinto l’Oscar per il miglior brano originale…e Dublino… Grafton street… Temple bar… e spiagge e i fari d’Irlanda… i sogni e alla fine, quando lei dice "vado di qua", beh mi si è spezzato il cuore. Recuperatelo.


PS: 3/4 del budget sono stati finanziati dall’Irish Film Board e, dopo la rinuncia di Cillian Murphy, il ruolo del protagonista è stato affidato a un musicista la cui unica esperienza nel cinema era stata una partecipazione a The Commitments nel 1991. Capito sì? Noi i film da finanziare facciamoli scegliere a Bondi o Rutelli e ai loro lacché…

****½bianca 2

Fa un po’ di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po’ come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime

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