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Visioni (di molto) successive – Piccoli Apatow crescono

iloveyoumanI love you, man è uno dei più classici prodotti della nuova commedia a stelle e strisce ormai egemonizzata da Judd Apatow. Non solo per l’occhio ingenuo, semplice ma non semplicistico alla vita di tutti i giorni, alla ricerca di spunti, uno qualsiasi, per rubare una risata. Ma anche per il cast, con Paul Rudd e Jason Segel visti in ordine sparso in alcuni lavori di Apatow (Knocked Up e Forgetting Sarah Marshall, ricordando che Rudd è stato strepitoso anche in Anchorman: la leggenda di Ron Burghundy), mentre il regista John Hamburg ha lavorato insieme a Segel in Undeclared, una serie tv andata in onda tra il 2001 e il 2002 su Fox negli States, sempre a firma Apatow.
I love you, man è una storia d’amore, con il corteggiamento, il fidanzamento, la rottura e la riunione ma non fra un uomo e una donna. I love you, man non è una storia di un amore omosessuale ma una commedia su di un’amicizia che a volte ne sfiora i confini. Peter Klaven ha appena chiesto alla fidanzata Zooey di sposarlo. Nel pensare al testimone, Peter si rende conto di aver investito le proprie energie emotive nei rapporti con la partner del momento ed aver, mano a mano, trascurato quelli con il proprio sesso. Peter non ha un amico: è legato al padre (uno straordinario JK Simmons), vuole bene al fratello ma non ha con loro un rapporto amicale; ci manca poco che i ragazzi con cui tira di scherma lo odino; gli amici dell’università e del liceo sono andati perduti per strada. Al contrario, la sua fidanzata Zooey vive in pieno l’amicizia; così Peter decide di trovarsi un amico a cui chiedere di fargli da testimone. Parte alla caccia, con una sequela di equivoci divertenti, fino a quando non incontra Sydney Fife (Jason Segel) che ha l’abitudine di imbucarsi ai buffet durante le “open house”. Tra i due scatta qualcosa, un’affinità elettiva, e mentre trova la sintonia con il nuovo amico la perde con la futura moglie.
Hamburg, con la scusa de “l’educazione all’amicizia” di Peter, tocca tutti gli spunti di un’amicizia virile: le bevute, le chiacchierate sulla vita l’amore e le vacche, la passione per la musica e i Rush (che, tra l’altro, faranno un cameo nel film), il gioco.
Ne esce fuori una commedia gradevole, un po’ scontata forse ma fresca e con una sua forza, e con un consiglio molto utile per tutti i maschietti: “Non puoi portare un amico a vedere Il diavolo veste Prada.
 
3 buono***
È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere
 
Da dicembre il film è disponibile in dvd

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