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Visioni successive – Come è uggiosa Londra in questa stagione

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sherlock"Più riuscito è il cattivo e più sarà riuscito il film". Vorrei iniziare il mio post su Sherlock Holmes con questa frase che era solito ripetere Alfred Hitchcock e con cui concordo pienamente. Parto così per focalizzare subito ciò che non mi è piaciuto dello Sherlock Holmes di Guy Ritchie: il cattivo non è presentabile, non tanto per i tratti del personaggio, quanto per la mancanza di personalità del suo interprete; probabilmente Mark Strong è stato scelto per il suo accento anglosassone (sembra che Ritchie fosse talmente in fissa con questo aspetto da mettere in dubbio la scelta del suo protagonista), per aver già lavorato con Ritchie in RockNRolla e per la diaria. Infatti, quando si è trattato di ingaggiare il cattivo di turno, la produzione aveva già speso tutto per Downey Jr. e Law tanto da ripiegare sull’economico Strong. Insomma, ‘sto tizio ha più la faccia da sputafuoco di un circo o buttafuori di una discoteca ai margini dell’universo piuttosto che del Pari di Inghilterra. Ritchie avrebbe potuto impiegarlo tranquillamente nella maestranze che si vedono di sfondo alle vicende di Holmes e Watson mentre le indagini li trascinano in giro per una Londra imperiale in febbrile costruzione.

Detto ciò è tutta discesa: Sherlock Holmes è un film che intrattiene e diverte, grazie a delle splendide interpretazioni – Downey Jr. in forma smagliante, Law al suo meglio nel ruolo della spalla conferendo a Watson un fascino e una forza difficili da ritrovare nei suoi predecessori televisivi e cinematografici – ; il rapporto tra i due è profondo e stratificato, una vera amicizia assoluta, un affetto quasi telepatico, e i due personaggi femminili (la fidanzata di Watson Mary e Irene di cui è invaghito Holmes) e i legami che li uniscono a Holmes e Watson sembrano servire solo a tenere lontano dalla mente dell’americano medio l’idea che i due possano essere omosessuali; tra l’altro Mary Reilly e Rachel McAdams sono veramente ingrifanti malgrado l’abbigliamento da tardo Ottocento; montaggio e regia sono “alla Ritchie”: frenetici, sincopati, mai noiosi e ripetitivi, anzi, l’occhio dell’ex marito di Madonna sembra essersi abituato anche a dare qualcosa di più delle sue consuete convulsioni, concedendoci dettagli di racconto fantastici (vedi la storia del mazzo di rose); la storia è godibile e non risparmia in facezie divertenti e arguzie intriganti; Londra è raccontata con una fotografia completamente desaturata, una città piena di fervore, con il Tower Bridge in costruzione, le cui strade sono vitali e piene di sorprese. In più, questa lettura ultra-contemporanea di un Holmes sporco, alienato, amante delle arti marziali e dell’azione dona una nuova linfa alla serie che si annuncia come una delle franchigie del prossimo decennio.

 
3 e mezzo buono***½

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5 pensieri riguardo “Visioni successive – Come è uggiosa Londra in questa stagione Lascia un commento

  1. Sono d’accordo sul cattivo, per me un pò troppo macchiettistico. Gli altri due sono adorabilissimi. Comunque concordo in generale anche sul film, però forse li poteva americanizzare un pò di meno i mitici Watson e Holmes…

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  2. Io sono decisamente soddisfatto: come dici tu, il film intrattiene e diverte, i due protagonisti sono ottimi, e l’ambientazione è viva e brulicante. Chi se ne frega delle accuse di lesa maestà! ^^

    Ciao
    Christian

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  3. Il film mi è piaciuto molto,forse non si attiene molto alla storia originale,però è stato divertente.
    Un blog sl cinema ben fatto,tra tanti che mi è capitato di vedere…ti metto tra il link…buona giornata!

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