Prima visione (di poco, ma ancora prima visione) – Le terga di Jackman, per par condicio
L’avvio di “X Men le Origini: Wolverine” è esaltante: un prologo datato 1845 ci cala direttamente nel mistero del personaggio con le lame di adamantio e nella sua famiglia. Poi una lunga sequenza di titoli di testa riprende in pieno la strada aperta da Zack Snyder: sembra che Gavin Hood abbia letteralmente pescato nell’intro dei “Watchmen” per condensare nei tre minuti di apertura decenni di storia, facendo comprendere in pieno gli eventi, le evoluzioni psichiche dettate dalla violenza e sottintendendo anche un discorso quasi sociologico su come due fratelli, cresciuti con educazione e retaggio differente, abbiano condotto un’esistenza agli antipodi sebbene condividano lo stesso codice genetico Hood fa tutto ciò con grande maestria. Partendo da qui, quel che avanza di Wolverine ha i suoi momenti ma non riesce a convincere appieno. A parte i primi venti minuti in cui l’azione esplode, il film si snoda in un percorso – coinvolgente a tratti, scontato per altri – nella ricostruzione della memoria perduta dell’eroe, componendone la genealogia e l’X-dna. Così, la pellicola diventa una di quelle lunghe sequenze che ben conosciamo nei film sui protagonisti delle strisce fumettate, in cui si impegnano tempo e risorse a raccontare i motivi per cui il personaggio è quello che è, oppure perché usa quella giacca piuttosto che un’altra. Probabilmente interessante per i patiti della saga in sé, ma lo
sai io a che ora mi sono svegliato stamattina? Alle sette meno un quarto, la bambina ha vomitato… Quando vado al cinema mi voglio distrarre…voglio il sangue… Scusate ho divagato.
Vorrei evitare di tirarla troppo per le lunghe: dopo un inizio col botto, l’azione langue, i duelli sono solo accennati e si interrompono sul più bello, quasi rimandando sempre il momento della battaglia finale ma poi alla fine la battaglia finale è piuttosto deludente e soprattutto dura poco; anche le scene più grandiose sembrano risolte per metà, mancando forse una mano decisa nella regia e nello storyboard complessivo (ho avuto la sensazione che si siano fatte scelte facili, campi lunghi e riprese dall’alto, senza riuscire a gestire il corpo a corpo) senza considerare che anche l’impianto complessivo degli effetti speciali non mi ha soddisfatto completamente: evidenti, troppo, le lavorazioni al computer.
Da considerare ancora una volta come Hugh Jackman sia completamente a suo agio nel panni del personaggio che lo ha lanciato nell’universo di celluloide; è altrettante evidente come si tratti di un esemplare di maschio alquanto unico e ben messo insieme, come ha sottolineato l’espressione di stupore di mia moglie per gran parte del film. Lei stessa ha lamentato delle lacune di regia, soprattutto nella scena in cui Wolverine corre nudo fuori dal laboratorio militare: a quanto pare Hood non si è soffermato abbastanza sulle terga di Jackman, almeno non abbastanza per lasciarle saggiare bene forma e consistenza.
sai io a che ora mi sono svegliato stamattina? Alle sette meno un quarto, la bambina ha vomitato… Quando vado al cinema mi voglio distrarre…voglio il sangue… Scusate ho divagato.
Vorrei evitare di tirarla troppo per le lunghe: dopo un inizio col botto, l’azione langue, i duelli sono solo accennati e si interrompono sul più bello, quasi rimandando sempre il momento della battaglia finale ma poi alla fine la battaglia finale è piuttosto deludente e soprattutto dura poco; anche le scene più grandiose sembrano risolte per metà, mancando forse una mano decisa nella regia e nello storyboard complessivo (ho avuto la sensazione che si siano fatte scelte facili, campi lunghi e riprese dall’alto, senza riuscire a gestire il corpo a corpo) senza considerare che anche l’impianto complessivo degli effetti speciali non mi ha soddisfatto completamente: evidenti, troppo, le lavorazioni al computer.
Da considerare ancora una volta come Hugh Jackman sia completamente a suo agio nel panni del personaggio che lo ha lanciato nell’universo di celluloide; è altrettante evidente come si tratti di un esemplare di maschio alquanto unico e ben messo insieme, come ha sottolineato l’espressione di stupore di mia moglie per gran parte del film. Lei stessa ha lamentato delle lacune di regia, soprattutto nella scena in cui Wolverine corre nudo fuori dal laboratorio militare: a quanto pare Hood non si è soffermato abbastanza sulle terga di Jackman, almeno non abbastanza per lasciarle saggiare bene forma e consistenza.
Da segnalare una battuta rubata al mio repertorio: “se volessero farci volare ci farebbero spuntare le ali”- un po’ come un altro mio cavallo di battaglia: “se nostro Signore avesse voluto farci andare
sulle rotelle avrebbe montato i rollerblade ai nostri piedi”. Applicabile agli sci se preferite. Evidentemente Jackman ancora la ricorda dai tempi in cui andavano insieme a rimorchiare a NY.
sulle rotelle avrebbe montato i rollerblade ai nostri piedi”. Applicabile agli sci se preferite. Evidentemente Jackman ancora la ricorda dai tempi in cui andavano insieme a rimorchiare a NY.
**½Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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oh! Finalmente qualcuno che non l’affossa completamente…
ma scusa perché tutti hanno il dente avvelenato?
Eazye
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Sul giudizio finale siamo d’accordo, anche se a me invece ha deluso un pò la parte inziale:non mi ha convinto l’incipi nel 1845 con quella scena da tragedia familiare che ho trovato un pò scontata, molto “cinematografica” se mi permetti…e poi come ho detto anche nella mia recensione non mi è piacuta l’idea di far spuntare quelle ossa al bambino (ma questo forse è un cruccio dovuto più al fatto che sono un appassionato dei fumetti che ad un effettivo difetto del film). Per il resto, ci sono le scazzottate e le scene d’azione, e per un film di supereroi di non randi pretese mi sta pure bene 🙂
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@Eazye: non lo so. considera che non è un grande film e molti dei commenti avvelenati o recensioni che ho letto sono molto condivisibili. Molto umilmente, penso che dipenda, ancora una v olta come accaduto con i Watchmen, con l’aspettativa: Wolverine è un personaggio quasi leggendario nell’universo dei fumetti, ricordo l’attesa che c’era tra gli appassionati e nella stampa per la scelta dell’attore che lo avrebbe impersonato al’epoca del primo Xmen, si parlava + di Hugh Jackman che degli altri, come Magneto. Pebso che ci si aspettasse molto e che molti fossero poco convinti fin dalla scelta del regista.
Mi ripeto, non è un filmone, è un filmetto, una cosa venuta a metà, tutto qui, ha i suoi momenti, pochi devo dire
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@MonsierVerdoux: non sono un grande conoscitore del fumetto, non sono in grado di comprendere l’impatto di alcune scelte, come quella che tu indichi.
poi alla fine, tutto si riduce spesso al “mi è piaciuto” – “non mi è piaciuto” che deriva molto dai gusti e a volte dal nostro inconscio, per quanto noi stessi possiamo fare per intellettualizzare.
ci sono tantissimi pezzi troppo “cinematografici” che fanno venire il diabete – tipo l’urlo quando tiene fra le braccia la sua amante morta: non avrei mai pensato che nel 2009 qualcuno pensasse ad una soluzione del genere
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Da qundo la marvel ha iniziato a produrre i film tratti dai suoi fumetti la parola d’ordine è normalizzare-banalizzare. Le storie hanno il respiro di un telefilm e possono essere replicate all’infinito…della serie uno spunto..un film.
Con mio grosso dispiacere degno parente di Star treck ed Angeli e Demoni
nickoftime
nickoftime
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