Prima visione – Chi le ha detto che si viene al mondo per essere felici?
Cosa si può chiedere di più al cinema di quattro donne bellissime e attizzanti che cantano e si dimenano per quasi due ore? Poco, rispondo io, soprattutto se si tratta di Nicole Kidman, Penelope Cruz, Marion Cotillard e Kate Hudson. Nine è soprattutto questo, un film di belle gambe e femmine truccate, oltre ad essere il musical liberamente ispirato a Fellini e al suo Otto e mezzo. Il risultato lascia interdetti: io, che non amo il genere, ho trovato alcuni momenti ampiamente godibili, altri risibili. Forse avrebbe aiutato un’ulteriore e consistente imbottitura dei corsetti delle attrici, a parte Fergie, e la Loren dove però sarebbe stato troppo complicato mettere le mani. Nine è un film che innanzitutto vive di luce riflessa: Marshall ha dichiarato che Otto e mezzo è un capolavoro troppo grande per farne un remake ma tant’è che il suo Nine deve molto, troppo, a Fellini: lo ha preso e ne ha imbastardito l’ispirazione, cantando e ballando su un grande film. Perdendo nel passaggio tutte le sfumature. Alla resa dei conti, è almeno gradevole come i momenti musicali si incastrino nella trama, riuscendo (almeno per uno come me che non ama le canzoncine cantate nel bel mezzo di una conversazione) a inserire i brani coerentemente nella storia, come ricordi, sogni o fantasie del protagonista.
Al tempo stesso, canzoni e balli, pur essendo scene corali che hanno coinvolto grandiosamente decine di ballerini, risentono fortemente dei talenti canori dei singoli solisti: per cui male, forse malisssimo, Daniel Day Lewis, Dench, Cruz e la Loren; molto bene anche benissimo Kidman, Cotillard e Fergie che hanno ben messo a frutto le precedenti esperienze canore.
Nel gran turbillon di gnocca che è Nine permettetemi di citare la meravigliosa Marion Cotillard, perfetta nel ruolo della moglie dimessa e fedele come in quello della donna grintosa che dice basta, regalando, con il suo intermezzo canoro e danzereccio, il picco del film. O quanto meno, il mio di picco…
Non sei andato malissimo ma neanche troppo bene… come il Tottenham
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