Visioni successive – Le tette di una svedese o una norvegese o una finlandese
La neve ha la capacità di attutire tutto, le emozioni come la violenza. A me poi vederla in un film eccita fisicamente, soprattutto se il film è svedese, o norvegese o finlandese. Nord, infatti, è una pellicola svedese, o norvegese o finlandese – la nazionalità mi interessa come comprendere quella di Ksenia Rappaport. In sostanza è un road movie nella più classica tradizione a stelle e strisce. Iomar è il guardiano di un impianto sciistico con una storia di depressione che lo ha portato addirittura in un ospedale psichiatrico. Quando accidentalmente dà fuoco alla casa/ufficio dove è ospitato, decidere di raccogliere le sue (poche) cose e partire con la motoslitta per andare a trovare la sua ex moglie che vive, appunto, a nord, insieme al figlioletto che non ha più visto dalla separazione.
Lungo il percorso – classicamente iniziatico a una nuova vita – Iomar incontra una ragazzina curiosa che vive isolata in montagna insieme alla nonna (in sostanza Heidi, hanno cambiato il nonno in una nonna per non pagare i diritti d’autore, ormai quando si vede una bambina in un film, in una fiction, in una serie tv, che vive con un anziano, si pensa a Heidi, o a Berlusconi); un giovane evidentemente disturbato a causa della difficile situazione familiare; un vecchio alla ricerca di se stesso che vive in una tepee su un lago ghiacciato.
Superare le crisi d’ansia e la paura per ciò che si nasconde dietro la curva di un tunnel; i piccoli furti e ancora un incendio disseminato lungo la strada; la cecità causata dal riflesso del sole sulla neve; Iomar ha tutto l’aspetto del vichingo cresciuto con una dieta iperproteica ma ha la fragilità e le piccole isterie degne di un personaggio di Sex and the city (sicuramente con una dose di dignità senz’altro maggiore).
Nord è un prezioso gioiello, piccolo ed esile ma con una forza che trae dall’essere una storia minimale che può aiutarci a digerire tutto quell’inespresso che ruota intorno ai massimi sistemi.
PS: il film è un’opera prima; l’inesperienza di Rune Denstad Langlo si comprende dal fatto che le uniche donne mostrate nel film sono protette dalla natura. Cioè, giri un film in Svezia o Finlandia o Norvegia e nun me metti manco una biondona tutta curve? Cazzo svejate Langlo!
****la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti può capitare
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