Visioni successive – La mia vita a City Island
C’è un momento in City Island che rimane impresso. Quando durante il casting per Scorsese Andy Garcia/Vince Rizzo si trova di fronte a una telecamera, l’occhio di qualcuno che lo osserva da un altrove e lo giudica; Vince improvvisa una scena tipica di un gangster movie, miscelando le sue esperienze di vita ai racconti di suo figlio. Cosi Garcia/Rizzo trova una chiave di lettura di un personaggio, lui che non riesce a trovare una chiave di lettura della sua vita.
Si perchè il sogno di quest’uomo che di giorno è una guardia giurata è diventare un attore, annullare se stesso per interpretare un personaggio pensato e immaginato da una terza persona, lui che nella realtà vive nella menzogna e anche tutta la sua famiglia vive nella menzogna: la moglie pensa che lo tradisce e lentamente se ne distacca; il figlio piccolo nasconde la sua passione feticista per per le donne grasse con siti web che offrono un collegamento diretto con la loro cucina; la figlia è stata cacciata dal college e fa la spogliarellista per pagare la retta; tutti fumano e cercano di nasconderlo agli altri. Addirittura Andy/Vince ha un segreto ancora più importante: un figlio abbandonato più di venti anni prima e che ha incontrato in carcere.
Tutti vivono nell’isteria, nella perversione, nella nevrosi, in una parola, nell’infelicità. Così a City Island, piccolo borgo di pescatori alle porte della grande Manhattan dove tutto è ordinato e semplice e colmo di significato, come le banchine appoggiate su un oceano calmo, le famiglie sono infelici, spezzate, e i componenti fanno di tutto per farsi male.
City Island è una commedia molto black e con un semplice retrogusto amaro ma bella, divertente e spigliata sui rapporti più importanti della nostra vita, quelli con le persone che si sono più vicine e su come, spesso nascondere qualcosa a chi ci sta vicini e, dovrebbe amarci, è uguale se non peggio che nascondere qualcosa a se stessi. Con effetti più devastanti.
Ottimo il cast. Con Garcia c’è la figlia Dominik Garcia-Lorido dal corpo seducente, Julianna Margulies, e Steven Strait che fa veramente una porca figura, una piccola scoperta (soprattutto per il pubblico femminile) dopo i ruoli in The Covenant e 10.000 B.C. Infine, meravigliosa Emily Mortimer, così nervosa e fragile da perderci la testa.
«Comincia a elencare i primi dieci motivi per cui sei un pezzo di merda. Come sento qualcosa di familiare, ti fermo»
PS: il film merita certamente una visione in lingua originale ma io l’ho visto doppiato e mi sono divertito lo stesso.
***½Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?
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Purtroppo anch'io l'ho visto doppiato, ma sono sicura che l'interpretazione di Garcia, già così più che apprezzabile, sarebbe stata ancora più godibile in lingua originale con l'accento italo-americano (penso soprattutto, ovviamente, alla famosa sequenza del provino).
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mi piacerebbe vederlo… magari su sky un domani..
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