Championship vynil e Coccinema presentano Top five – Russell Crowe

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Non è stato Indiana Jones e quindi non ha contribuito a fermare il Nazismo; non ha nemmeno salvato la galassia nei panni di Han Solo. Insomma, non è Harrison Ford ma ha contribuito alla pace nel mondo, a salvare i conti di una nazione in declino, alla salute pubblica e alla diffusione dei diritti civili l’ha data. Russell Crowe, un eroe del nostro tempo.

Probabilmente è il film che il buon Russell rifarebbe anche subito, potendo ingrassare di una ventina di chili, attitudine che mostra ampiamente in Robin Hood non riuscendo a togliersi la maglia della salute da solo e nemmeno a guardarsi i piedi.

Interpreta un genio matematico che immagina di vedere cose e persone che non esistono e che soprattutto pensa di far parte di un complotto internazionale ai danni della Grecia. Insomma, è una biografia di Giulio Tremonti, ma con Jennifer Connelly.

Come è detto in una scena del film “tutto è compiuto” ma io aggiungerei anche “tutto è computer”. In un peplum storico in cui non si capisce se è più finto il Colosseo messo a nuovo o Commodo che uccide il padre e vuole fare il Gladiatore, Russell è in perfetta forma fisica, èlo schiavo che libera il popolo e riporta a Roma la democrazia… è proprio fatto tutto al computer…

In una storia in cui poter dire tutto e il contrario di tutto la vicenda del bandito che rubava ai ricchi per dare ai poveri diventa la scusa per fare un po’ quello che cazzo pare a Scott. Russell si attacca con Riccardo Cuor di leone e ispira la Magna Charta. Me cojoni.

Russell si tromba Kim Basinger e spacca la faccia a Guy Pearce. Insomma se “non di solo pane vive l’uomo” ogni tanto qualche piccola soddisfazione bisogna pure togliersela.