Visioni successive – I segreti svelati

Uno dei tanti meriti del bellissimo terzo episodio delle avventure di Indiana Jones è rivelare alcuni dei segreti che alimentano il mito del professore: la cicatrice sul mento, l’amore per la frusta (che non c’entra niente con una presunta passione per pratiche erotiche sadomasochiste anche se la usa per accalappiare le femmine come fa con Willie ne “Il tempio maledetto”), il segreto che si cela dietro il suo nome, il rapporto complicato con il padre. È proprio l’introduzione del prof. Henry Jones con il volto di Sean Connery a rappresentare la svolta del film: il duetto con Harrison Ford è strepitoso, aiutato da una sceneggiatura su cui misero le mani in molti, tra cui l’autore Tom Stoppard.
Il film è un continuo di battute, scene divertenti, tanto da sembrare una commedia intervallata da scene da azione. La gioia ed il sorriso sono sempre stati alcuni dei marchi di fabbrica della serie. Qui si ride, ci si appassiona, si vibra, per tutto il tempo della proiezione: la scena dei biglietti sul Graf Zeppelin II con Indy che scaraventa fuori dal dirigibile il nazista esclamando “niente biglietto”; la battaglia contro i caccia nemici in cui Connery/Jones auto – mitraglia il proprio aereo ed incolpa i tedeschi; la scena dell’autografo di Hitler (che tra l’altro firma con la destra mentre è notorio che il dittatore fosse mancino), la boutade sulle doti di Marcus Brody di saper trovare da solo il Graal subito seguita dal rettore che si è già perso in Turchia e chiede disperatamente “C’è qualcuno che parla la mia lingua? O almeno il greco antico?”. La lista è lunghissima e sicuramente ognuno ha i suoi momenti preferiti. È un film a cui non manca nulla, solo di finire troppo presto: si potrebbe andare avanti per ore e ore.
Ora vi lascio con un trailer de “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” ricordando che in basso potete leggerne qualcosa in anteprima…
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