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Visioni (di molto) successive – Le cose che pensa Gabriele Salvatores

happyfamilySecondo me Gabriele Salvatores aveva le idee molto chiare. O molto confuse. Nel senso: era sicuro di volere dentro Happy Family un bacio, la Bilello, Simon&Garfunkel, un videoclip su Milano sulla musica di un Notturno di Chopin, Abatantuono e Bentivoglio che si fanno una canna mentre Bentivoglio muore e Abatantuono fa il guru, con tutti i rimandi metatestuali e metavisivi del caso tipo “la generazione di Marrakesh Express o si fa le canne o muore di cancro”. Il resto è venuto da sé. Ah sì, dimenticavo, il finale alla I soliti sospetti.

Poi è anche vero che alla fine il video su Chopin gli è venuto tipo uno spot della Philip Morris, pieno di gente che fuma, e che Margherita Buy sarà sempre e comunque un bel vedere però l’ho vista in quasi tutti i film italiani dell’anno e generalmente il suo ruolo era sempre lo stesso, la parlantina nervosa sempre la stessa, il distratto sistemarsi la ciocca bionda sulla fronte (sexy da pazzi), insomma sempre la stessa.

Però, almeno per me, il risultato è decisamente dignitoso e come sempre una spanna sopra le altre cose italiane che mi è capitato di vedere questa stagione, con o senza la Buy. Nel senso che se alla fine un autore decide di giocare a fare il Pirandello, a prendere e rigirare i propri personaggi, a giocare un po’ così ad abbattere la quarta parete, ad impratichirsi nell’umorismo nero del tipo “facciamo finta che siamo molto british” ma poi torna alle frasi epiche tipo “cosa ci fa un gabbiano in una città senza mare”, lo può fare, anche per cambiare, per cercare di dare quell’infarinatura di “proviamo a fare qualcosa di completamente diverso” e quasi tene lascia la sensazione addosso, anche se alla fine pensi “’sto film mi sembra di averlo già visto”.


3 e mezzo buono***½
Non hai mai sentito nominare il Millenium Falcon?

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