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Dal 10 all’1: la classifica dei film più belli del 2016

Questa è classifica dei film usciti nel 2016 in Italia e che Coccinema ha visto. Quindi, se non trovate il vostro film del cuore, potrei non averlo visto o potrebbe avermi fatto schifo. Restate col dubbio. E ricordate: è la MIA classifica e non potrà mai essere la vostra.

è solo la fine del mondo xavier dolan poster

1 – E’ solo la fine del mondo

Cocciquote: Si tratta di una delle battute più efficaci di E’ solo la fine del mondo. Xavier Dolan cura ogni dettaglio, dal rumore di una mano che sfiora una giacca durante un abbraccio, fino ai colori che compongono la tavolozza delle sensazioni dei nostri ricordi più nascosti, come le prime gite al mare di tarda primavera o il sesso furioso degli adolescenti. Un film che sembra un Malick che si prende la briga di raccontare una storia dall’inizio alla fine, senza rinunciare all’impressionismo della vita di tutti i giorni, una natura morta di umanità, una casa con poca luce e troppi mobili da anni fermi a prendere polvere.

2 – Knight of Cups

Cocciquote: Knight of Cups è un’esperienza emotiva e filosofica, un po’ meno visiva – sarà che Los Angeles è stata vampirizzata negli anni ma molto sembrava già visto -, è il viaggio dentro di noi e nei pezzi del puzzle che compongono la nostra esistenza, che echeggia tra le mura degli anni e ti fa chiedere e pensare che in fondo tra i dolori e le gioie, l’esistenza, il suo senso ultimo è viverla, respirarla, senza cercare di metterla insieme, facendo il bagno vestiti e pensando che forse avere a che fare con i figli che urlano perché vogliono vedere Peppa Pig è un modo per non starsene scoglionati in un angolo a chiedersi “che cosa vuoi da questa vita?”.

3 – 1981: Indagine a New York

Cocciquote: E’ una storia esemplare quella che mette in scena il regista J.C.Chandor, una parabola sul bene che trionfa sul male e le tentazioni, neanche il suo protagonista fosse Gesù nel deserto. Abel sopporta ma tiene sempre la barra a dritta. Sembra una parabola per il nostro tempo di crisi, in cui notizie di truffe e corruzione si espandono a macchia d’olio. E quando perfino il procuratore distrettuale, velatamente, gli chiede aiuto per la sua carriera politica, in cambio di un occhio chiuso da parte del suo ufficio, Morales tiene la barra a dritta, non esita e risponde “Lei dovrebbe aver capito che ho sempre e solo scelto la strada della correttezza. Il risultato non è mai in discussione per me, lo è solamente il percorso per arrivarci. E ricordi c’è sempre una vita della correttezza, anche in questo caso”.

4 – Carol

Cocciquote: Carol è un film meraviglioso che sta totalmente dall’altro lato dello spettro cinematografico delle pellicole citate all’inizio, vivo di sguardi, dettagli, trenini, pistole, balli, guanti. Un’opera delicata e profonda che racconta un tempo che non c’è più, forse, ma è necessario raccontare; due interpretazioni incredibili, due bellezze mozzafiato che sì, alla fine, si ciucciano la tette a vicenda e vale totalmente il prezzo del biglietto.

5 – Room

Cocciquote: Brie Larson 7 – premiando una donna che ha il nome di un formaggio l’Academy ha mostrato un’enorme apertura mentale, altro che #OscarSoWhite. Come il suo nome, la Larson interpreta plasmando se stessa a seconda delle diverse condizioni del suo personaggio ed è attraverso lei che percepiamo i differenti livelli di un film che mette in gioco tante cose, dalla caverna di Platone a ciò che rappresenta il legame tra genitori e figli, e l’effettivo influsso sulle loro vite al di là del legame biologico. E poi adoro vedere Brie Larson fare gli esercizi.

6 – 13 Hours: The secret soldiers of Benghazi

Cocciquote: E sarebbe un errore fermarsi a pensare che il film di Michael Bay sia solo uno spara e fuggi. La sua critica della situazione amerigana e mediorientale non potrebbe essere più netta. In quelle zone dove gli USA pretendono di importare i loro valori e il loro sistema – o a quanto meno adattarlo – ci sono nemici dietro ogni angolo di strada, impossibile capire chi ti sia amico da chi non lo è, sancendo un ritorno all’età della pietra e alla politica dei gesti. Famo a capisse.

7 – Animali Notturni

Cocciquote: Animali notturni è un film che sorprende perché il regista nonché stilista nonché autore della sceneggiatura è riuscito sapientemente a mescolare stili e impostazione registica – un po’ come De Rossi che ogni tanto fa i passaggetti ma poi ti stupisce con una verticalizzazione o una gomitata in faccia a un avversario random. La narrazione del libro è violenta, mette ansia come le maratone elettorali di Enrico Mentana, mentre la storia di Susan, immersa nel suo mondo ovattato dell’arte contemporanea tra provocazioni e snobismi e, credeteci o no!, crisi economica è raccontata con la verve di un federales messicano all’ora della siesta, ma con precisione narcisistica e anche un tantinello da esauriti. Tanto il mondo di Susan è pulito, asettico, insensibile, tanto l’universo del libro è selvaggio, come entrare in una terra di confine dove non c’è più nessuna regola, nessuna umanità, nessuna pietà.

8 – Batman v Superman: Dawn of Justice

Cocciquote: Ben Affleck/Bruce Wayne/Batman 8,5 – lo avete perculato, insultato, boicottato, inventato sondaggi e petizioni popolari, una roba che nessuno si indigna per Trump ma contro Affleck stavate per scendere in guerra. Il caro vecchio Ben tira fuori una prova maschia, mette da parte la birra per tre mesi e diventa grosso, imponente, pompato, forte. Se Cavill è definito, perfetto, emblema dell’equilibrio e della bellezza greca, Affleck è “grosso”, una bestia e la scelta è azzeccata perché il suo Bruce wayne vive di passioni, di odio, insomma è un Sith. Bravo.

9 – Lo chiamavano Jeeg Robot

Cocciquote: Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti prende sul serio il mondo dei supereroi e lo trasferisce a Roma, Italia, giorni nostri, dove il protagonista riceve una forza sovrumana e l’invilnerabilità dopo un bagno nel Tevere, come un Superman cascato col meteorite al Tufello o un Peter Parker morso dal ragno radioattivo mentre era in gita scolastica con la scuola media alla Casaccia: cerchi di capire perche ridacchiano le femmine e il ragno è là, nascosto, e ti morde. E diventi l’Omo Ragno.

10 – Perfetti sconosciuti

Cocciquote: Escono fuori tutti i segreti che gli “amici” non si sono mai raccontati, alcuni innocenti, altri inconfessabili. Il risultato è un’ora e mezza molto divertente, con una regia salda e una sceneggiatura forte che non fanno mai sentire il peso di un film girato tutto in una stanza. Ricordate Carnage di Polansky? Be siamo da quelle parti e alla fine il film di Genovese diverte perché è divertente ed è ben interpretato. Un film che non sarebbe mai stato possibile se i personaggi seduti intorno al tavolo non fossero delle brutte persone che cornificano, mentono e sono assatanate di sesso, volubili e vanesie – tranne la Smutniak che brutta come è ha proprio bisogno della plastica alle tette.

6 pensieri riguardo “Dal 10 all’1: la classifica dei film più belli del 2016 Lascia un commento

  1. Rieccomi! Il mio 2016 è stato un anno senza infamia e senza lode dal punto di vista cinematografico: non ho visto nessun capolavoro, ma rispetto ad altri anni ho anche visto molte meno schifezze. Anzi, di schifezze ne ho viste soltanto 3, peraltro tutte più vecchie del 2016 (The Homesman, Un colpo all’italiana e Il professor Cenerentolo).
    Dato che tengo un elenco dei film visti quest’anno nella posta elettronica, te lo copio&incollo:

    Creed – Nato per combattere
    La grande scommessa
    L’amore non va in vacanza
    1981: Indagine a New York
    Quo vado?
    Deadpool
    The Hateful Eight
    Il caso Spotlight
    Joy
    Blood Out
    Cado dalle nubi
    L’Universale
    McFarland, USA
    Codice 999
    Lo stato contro Fritz Bauer
    My father Jack
    The Homesman
    La pazza gioia
    Colonia
    Assassins Run
    Dawn Rider
    Un colpo all’italiana
    Lo chiamavano Jeeg Robot
    L’odio colpisce due volte
    Tutti vogliono qualcosa
    Missionary Man
    Io ho ucciso!
    Get over it
    Julieta
    Sweetwater – Dolce vendetta
    Third person
    Eurotrip
    La dea del successo
    Suicide Squad
    It follows
    I perfetti innamorati
    Command Performance
    La grande rapina
    Go with me
    Lettere da Berlino
    La mia vita a stelle e strisce
    Tutto può accadere a Broadway
    Sing Street
    Premonitions
    Che bella giornata
    Il rito
    Una folle passione
    Belli di papà
    Manhattan Nocturne
    Conspiracy – La cospirazione
    La legge dei narcos
    Vice
    Il professor Cenerentolo
    Badge of Honor
    Like Crazy
    Skin Trade – Merce umana
    Icarus
    Jane got a gun
    In a valley of violence
    A certain justice
    One in the chamber

    Tra tutti questi, il più bello è di gran lunga Lo stato contro Fritz Bauer. Fa scomparire anche tutti i film che ho visto nel 2015.
    Sui gradini più bassi del podio metto due western moderni visti proprio in chiusura: medaglia d’argento per Jane got a gun, medaglia di bronzo per In a valley of violence. Menzione speciale per Una folle passione.
    Cosa ne pensi del mio elenco (e del mio commento in generale)?

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    • Bella lista di film. Alcuni titoli mi incuriosiscono. Di Jane got a gun ricordo solo i problemi di produzione che ho letto in giro. Cerco di recuperare lo stato contro fritz bauer

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      • E’ vero, Jane got a gun ha avuto una gestazione molto travagliata. Ma alla fine dal punto di vista artistico il film ci ha perfino guadagnato: ad esempio, Ewan McGregor è perfetto come villain, e quindi è un bene che Jude Law e Bradley Cooper abbiano mollato il set prima di lui (pur essendo entrambi degli ottimi attori). Grazie per la risposta! 🙂

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