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Prime Visioni/Fury

furyPrologo – ovvero l’arte del pregiudizio
Mai sedersi in un cinema a vedere Fury senza aver preso almeno tre caffè.

Prologo – ovvero l’arte del pregiudizio 2
Sulla Seconda guerra mondiale è stato davvero detto tutto. Film, film demmerda, film magistrali, ma soprattutto tonnellate di documentari trasmessi su History Channel, Discovery Channel, World War II Channel, Rai Storia, Minoli, Freccero., Roma Tv. C’è bisogno di un altro film?
-Dibattito?
-Dobbiamo proprio? La bambina ha vomitato e mi sono svegliato presto perché il mio capo voleva gli facessi il bucato.
-Lavi i panni sporchi del tuo capo?
-Quando li vuole puliti, sì.
-Che mestiere di merda!
-Strano stavo scrivendo lo stesso del tuo.

Prologo – ovvero dell’arte della raccomandazione 3
Scott Eastwood, californiano da tre generazioni, è nato nella città di Carmel by the sea, dove il papà faceva il sindaco. Pur essendo nativo della California, ha vissuto anche alle Hawaii, dividendosi tra la madre (Jaclyn) e il padre (Clint).

Ah, allora non è una semplice omonimia.
Che vita demmerda Scott Eastwood però oggi è stato ripagato, grazie alle sue doti è già tra i 100 ventenni più bravi del cinema americano. Questo non prima di aver smesso di usare il nome della madre, quando lo richiamava mai nessuno per affidargli un ruolo, poi quando ha cominciato a usare il nome Eastwood… Wow lui è diventato bravissimo…

In Fury, il regista David Ayer lo ammazza dopo tre minuti.

Svolgimento
A me Fury sembra davvero un film molto bello, il che e già tanta roba pensando che è un film con Brad Pitt e soprattutto Scott Eastwood. Ayer mette in scena una violenza spropositata: soldati ammazzano altri soldati, soldati che si sono arresi, soldati prigionieri; sesso occasionale tra invasori e conquistati e al centro c’è l’educazione sentimentale e alla guerra di una recluta (Norman Ellison/Logan Lerman quello che fa il figlio infoiato di Noè in Noah ah e anche Percy Jackson… Ma avete guardato il curriculum di Logan Lerman? Scott Eastwood glielo sgrulla, infatti Scott schiatta dopo tre minuti e Logan se fa tutto il film con la sua faccia sudata di quello che cerca disperatamente di trattenere la diarrea) che impara da Pitt/Wardaddy a capire cosa è la guerra: morte, disperazione, uomini che commettono cose crudeli e devono uccidere chiunque si pari loro davanti per aprirsi una strada fino a casa, dove poter vivere da traumatizzati gli anni che restano loro davanti.  Fury è il nome del carro armato comandato da Pitt e altri gli altri quattro soldati che lo guidano, compreso il giovane Ellison, nell’esercito da appena otto settimane, e che si trovano di fronte all’ultima missione, all’incrocio definitivo della loro vita dopo aver attraversato mille e mille strade – Africa, Belgio, Germania – e ormai la guerra e gli incroci sono dentro di loro.
Fury non è il solito film sulla guerra disumana e l’uomo traviato nel confrontarsi con la crudeltà quotidiana, in cui tutto è fango e sangue e volti strappati dalla faccia, ma anche un grande film di guerra, tecnicamente superlativo, con battaglie tra carri armati che diventano lotte corpo a corpo nei boschi e in cui la meccanica del mezzo esalta l’adrenalina del confronto.

La battuta
Gli ideali sono pacifici. La storia è violenta.

bianca****½ Fa un po’ di tutto, anche se tutto quello che fa è bello ma inutile, un po’ come la matematica pura: magari non serve, ma è sublime.

3 pensieri riguardo “Prime Visioni/Fury Lascia un commento

    • @Favella

      te lo potevi guardà mesi orsono in streaming (subita, volendo) e ‘n ti saresti perso nulla comunque: bella fotografia, buone sparatorie, tecnica ampiamente approssimativa (detto da militari professionisti), film fascistissimo. Ma se lo vedi come uno “spaghetti-war” ci sta pure dentro.

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  1. Gli ultimi venti minuti di film, trasformano un buon film in una “ameriganata fotonica” senza contare l’effetto delle sparatorie con l’uso dei traccianti, che fanno sembrare di essere dentro un film di Star Wars😄😄

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